FREGNACCIA MUFFINS
Calma, vi spiego.
La fregnaccia è un dolce tipico dell'Umbria, uno di quei buonissimi dolci poveri, ma straordinari.
A casa mia si faceva secondo la tradizione antica e più semplice, cioè con farina di polenta, finissima,olio, acqua, mele e miele.
Ora si trovano in giro ricette più elaborate con farina mista, di polenta e di frumento, pinoli e uvetta, noci nocciole e chi più ne ha più ne metta.
Per me la fregnaccia è quella che faceva mamma nel forno della sua cucina,subito tagliata in quadrotti e che noi ci sbafavamo ancora caldissima, magari prima di aver cenato.
Che allegria! La fregnaccia si faceva una o al massimo due volte l'anno e sempre durante le feste di Natale e l'aria di casa era allegra e profumata.
Nella cantina erano ammucchiate le cassette delle arance e dei mandarini, ed erano appese salsicce, mazzafegati e capocolli provenienti dalla recente spolpatura del maiale.
In fondo al corridoio c'era il grande presepe con il muschio fresco che noi bambini eravamo andati a prendere nel nostro bosco a Verchiano, e il suo odore si mescolava a quello della rocciata "stivata" in una grossa cesta sul tavolo del tinello, e a quello dell'impasto dei tortellini che cuocendo per ore, a fuoco bassissimo, spandeva per le stanze soavi pregustazioni .
Tutto il piano seminterrato si trasformava, nel periodo natalizio, in una grande cucina e a me sembrava di essere la spettatrice fortunata di una dolcissima magia.
Dov'ero rimasta? Ah,sì.
Dunque, ieri volevo utilizzare della farina di polenta per fare un dolce e ho pensato di mescolarla ad altrettanta farina di castagne e altrattanta di mandorle ( 1 hg , 1hg e 1 hg). Poi ho montato con le fruste 500 gr di ricotta con 200 gr di zucchero di canna, ho aggiunto 3 tuorli d'uovo e pian piano le tre farine e due cucchiaini di lievito. Ho mescolato con cura, poi ho messo questo impasto negli stampi per muffins ( quelli siliconati). Ne sono venuti dodici e in ognuno ho infilato per 3/4 uno spicchietto di mela (1/12) lasciandone fuoriuscire un pezzo. Ho messo gli stampi nel forno a 180° per 40 minuti e siccome non erano ancora ben colorati, ho alzato a 200° per cinque minuti. Dopo averli sformati ne ho spolverizzati una metà con lo zucchero a velo e l'altra metà li ho "conditi" con un cucchiaino di miele liquefatto.
Mangiando il primo( tra l'altro sono venuti buonissimi!) ho ripensato subito alla fregnaccia (un po' il sapore me la ricorda)e li ho portati in tavola con questo nome: fregnaccia-muffins.
Vorrei farli assaggiare anche a voi, ma siete così lontani! e allora eccovi la ricetta.
Chissà che a qualcuno non venga voglia di rifarli.
Anche questo è un modo per sentirsi vicini.
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