giovedì 17 gennaio 2008

Pandoro con la macchina del pane!


Non vi avevo mostrato il pandoro che ho fatto con la macchina del pane durante le feste. La procedura è come per la brioche delicata che ho pubblicato nel 2007 , le indicazioni sono queste:
Mettiamo nel cestello della mdp 290 g di acqua tiepida , 1 cucchiaino ( piccolo) raso di sale fino, 3 cucchiai colmi di zucchero e 50 g di burro fuso . Poi versiamo 500 g di farina manitoba , facciamo una fossetta sulla farina e ci mettiamo una bustina di Mastro Fornaio. Azioniamo la mdp con la funzione "impasta" (dough). Al termine aggiungiamo 150 g di burro fuso, 3 tuorli e 1 cucchiaino di estratto di vaniglia. Azioniamo di nuovo la funzione impasta e al termine cuociamo (bake) con crosta "colore scuro".

mercoledì 16 gennaio 2008

Bignè di San Giuseppe


Ieri ho fatto questi bignè , anche se non era San Giuseppe . Ne ho mangiati una ........ina. Ma come fanno ad essere così guduriosi? In un pomeriggioso uggioso e freddolino mi hanno portato calore, profumi e allegria.
Fatene un po' anche voi , così per il 19 marzo sarete belli che allenati !

Bignè di San Giuseppe


(per 8 persone).

INGREDIENTI
 Per i bignè

Acqua: 250 g. Farina: 125 g- Burro: 60 g- Uova: 4- Sale: un pizzico
INGREDIENTI 
Per la crema pasticcera
Latte: 500 g - Zucchero: 3 cucchiai - Farina: 3 cucchiai -Uova: 1. -Tuorli: 2- Vaniglia: mezza bustina


PREPARAZIONE

Mettete sul fuoco l'acqua in una pentolina di acciaio con il fondo spesso e quando l'acqua è molto calda ma non bollente, aggiungete il burro e il sale.
Quando bolle versate la farina setacciata e mescolate con un cucchiaio di legno per prevenire la formazione di grumi.Continuare a girare fino a quando il composto non si stacca dalle pareti del pentolino.Fate cuocere così per qualche minuto. 
Versate l'impasto su una superficie di marmo per farlo raffreddare
Mettetelo in una ciotola e unite le uova una alla volta ( non mettete il secondo uovo fino a che non è ben assorbito il precedente) mescolando energicamente con le fruste elettriche ( meglio ancora, fare tutto con il Ken )
La pasta dovrà risultare omogenea e setosa. Formate con l'aiuto di due cucchiai delle palline di 3-4 cm e versatele nell'olio molto caldo (deve essere abbondante)


PREPARAZIONE della crema pasticcera.
Montate l'uovo e i tuorli con lo zucchero, unite la farina e la vaniglia, senza far formare dei grumi, aggiungete lentamente il latte e mescolate bene.Fate cuocere a fuoco medio mescolando continuamente con un cucchiaio di legno fino a quando la crema si sarà addensata.
Fatela freddare e poi farcite con questa i bignè , praticando un foro laterale e inserendo la crema con una siringa fornita di beccuccio idoneo ( oppure si può usare anche un semplice cucchiaino)

sabato 12 gennaio 2008

Frappe !



Eccole. Fragranti, appetitose, una tira l'altra . Te le metti in bocca alla svelta e in un attimo spariscono. Troppo buone !
La ricetta ? Da qualche anno le faccio così :
1 uovo,
1 cucchiaio di zucchero,
1 cucchiaio di olio,
1 cucchiaio d'aceto bianco (serve a renderli friabili non si sente assolutamente) , io uso quello di mele
buccia di limone o arancia grattugiata,
farina quanta ne serve per un impasto un po' duro
strutto
zucchero a velo.


Preparo l'impasto, lavorandolo a lungo, la sfoglia ottenuta la tiro molto sottile con la sfogliatrice e ne ricavo dei rettangoli lunghi che poi friggo, uno alla volta, in una larga e alta pentola in abbondantissimo strutto. Ne viene fuori una cosa grande, meravigliosa , che poi metto ad asciugare sulla carta per fritti e cospargo di zucchero a velo .

martedì 8 gennaio 2008

Stringozzi a modo mio

Gli stringozzi fanno parte della famiglia delle paste povere, fatte di farina e acqua. Le troviamo un po' per tutta Italia con vari nomi e varie forme : stringozzi appunto ( che vengono chiamati anche strangozzi o strengozzi o strongozzi :-)) a seconda della località) nel folignate e lo spoletino, ciriole nel ternano, umbricelli verso Orvieto e nel Lazio , pici in Toscana, strozzapreti per tutta l'Italia centrale, orecchiette in Puglia ,trofie in Liguria, cavatelli in Campania ... e chi più ne ha più ne metta.
Nella mia ricetta invece, al posto dell'acqua ci sono gli albumi che rendono la pasta più consistente e meno collosa e il sapore molto più gradevole. Sono specie di tagliatelline strette e alte e sono facilissimi da fare ( io li preparo mentre bolle l'acqua ) . Infatti l'unico momento topico è la preparazione della pasta che va lavorata molto aggiungendo via via la farina necessaria. Una volta ottenuta una pasta bella liscia e omogenea , si stende in un attimo perché non bisogna fare una sfoglia particolarmente sottile, anzi, il pregio di questa lavorazione è proprio la consistenza .
Questa è la ricetta, con alcuni condimenti felici ( si può variare all'infinito, gli stringozzi accettano felicemente di tutto , pesce, verdure, tartufo ... a piacere... meno bene i condimenti di carne)


Per gli stringozzi ( 4 persone)

farina di grano duro per pasta fresca
gr 350
albumi 4
Si fa la fontana con 300 gr di farina e gli albumi al centro, si impasta a lungo aggiungendo via via un po' di farina . L'impasto finale non deve attaccarsi alle mani e deve risultare ben omogeneo.
Si stende una sfoglia alta 3mm e si arrotola, dopo averla ben infarinata, verso il centro partendo da due punti opposti della circonferenza.
Si tagliano delle tagliatelle strette e si formano con queste dei nidi spolverandoli di farina.

Sugo all'arrabbiata
gr 500 di polpa di pomodoro a dadini
1 dl di olio ev
3 spicchi d'aglio
20 gr di foglie di prezzemolo fresco tritato
2 peperoncini freschi ( 1 se grande e molto piccante)
Si versa l'olio in una pentola abbastanza larga che abbia un fondo spesso, poi l'aglio tritato,
il prezzemolo pure tritato e il peperoncino sminuzzato.
Si tiene una fiamma media facendo soffriggere il tutto per un po' senza però che l'aglio prenda mai colore né il prezzemolo appassisca.
Si versa il pomodoro, si sala e si fa cuocere senza coperchio per 20 minuti.
Il sugo deve bollire adagio e non deve assolutamente attaccarsi al fondo.
Quando prende una certa consistenza è pronto ( attenzione , l'aspetto deve essere quello di una salsa di pomodoro
non quello di un sugo)
Si fanno bollire gli stringozzi in abbondante acqua salata e , dopo averli ben scolati, si versano su una fiamminga o un piatto largo da portata
condendoli con il pomodoro caldo appena preparato e si mescolano a lungo per far ben assorbire il condimento.

Salsa al tartufo
200 g olio extravergine d’oliva - 1 grosso tartufo nero - 1 acciuga sott'olio - aglio
Spazzolare sotto l’acqua corrente il tartufo, asciugarlo e grattugiarlo sopra un piattino. Mettere in una larga padella, dal fondo spesso, l’olio e due spicchi d’aglio interi da fare dorare leggermente insieme all’acciuga .
Quando l’acciuga si sarà sciolta, alzare il fuoco e versare il tartufo nella padella. Farlo soffriggere (appena 30 secondi) e versarvi sopra gli stringozzi cotti al dente in abbondante acqua salata.
Abbassare la fiamma e mescolare fino a che gli stringozzi siano conditi dal tartufo in modo omogeneo.
Versarli nel piatto da portata e servirli... eventualmente con altra salsa di tartufo, in modo che ogni commensale possa arricchire il proprio piatto a piacere.




Salsa quasi-tartufo.
gr 500 di funghi champignons sodi e freschi ( meglio quelli grandi)
1 dl di olio ev
3 spicchi d'aglio
Dopo aver spellato e pulito i funghi si mettono a pezzi , pochi alla volta, nel robot con le lame di acciaio e si danno
2-3 girate alla max velocità.
Attenzione: metterne pochi alla volta e non tritarli a lungo, infatti non devono diventare una pappa ma solo un trito in cui i singoli pezzetti sono ben visibili.
Versate in una larga padella,dal fondo spesso,l'olio e l'aglio schiacciato e fatelo scaldare a fiamma media finché l'aglio sprigioni tutto il suo aroma
( non deve colorire).
Togliete l'aglio, alzate la fiamma e dopo poco versate i funghi tritati , girateli velocemente con un cucchiaio di legno facendoli bagnare tutti con l'olio. Togliete la padella dal fuoco e quando gli stringozzi sono pronti e disposti nel piatto, salate i funghi (non troppo) e girateli velocemente.
A questo punto si versano sopra la pasta
che va ben mescolata prima di essere servita.

Salsa agli asparagi selvatici

800 gr di asparagi selvatici
400 gr di polpa di pomodoro maturo fresco, a dadini
1 dl di olio ev
3 spicchi d'aglio schiacciati

Si toglie agli asparagi la parte dura e si mettono da parte una manciata di punte.
In una larga padella dal fondo spesso si mette l'olio e l'aglio schiacciato facendolo soffriggere leggermente senza farlo dorare, poi si toglie e si versano gli asparagi tagliati a pezzettini ( tranne le punte messe a parte) facendoli rosolare. Si aggiunge un goccio d'acqua e si portano a cottura ( morbidi).
A questo punto si aggiunge il pomodoro, una bella macinata di pepe bianco, il sale e si fa cuocere allegramente senza coperchio, fino a che il sughetto si sia addensato e ancora si sente l'odore del pomodoro fresco.Prima di togliere la padella dal fuoco si aggiungono le punte e si mescola , solo per un attimo. E' pronto.

sabato 5 gennaio 2008

Carbone dolce della Befana








Mettete al fuoco in un pentolino col fondo spesso 1/2 kg di zucchero, aggiungete 1 dl di acqua e portatelo a 135°. Intanto montate bene due albumi con 125 gr di zucchero a velo a cui unirete un po' di colorante nero e 6 cucchiai di alcool a 95°. Versate questo composto in un'altra pentola di acciaio e versatevi a filo lo sciroppo di zucchero (una volta che ha raggiunto la temperatura) battendo sempre gli albumi con la frusta. Mettete la pentola sul fuoco vivo, continuando a battere con la frusta,per qualche attimo, per far evaporare l'alcool e conferire così l'aspetto poroso. Versate ora il composto in uno stampo unto con olio di mandorle e fatelo freddare. Poi tagliatelo a blocchetti.

Nella prima foto c'è l'albume montato con lo zucchero a velo, nella seconda si vede lo sciroppo di zucchero (avevo superato i 135° perché stavo trafficando con la digitale...State attenti, per poco non si cristalizzava ! ), nella terza alla meringa è stato aggiunto lo sciroppo di zucchero e l'alcool,nella quarta ecco il carbone dolce. Verde? E sì, il colorante nero che mi aveva inviato "tempo" fa un'amica da Londra era scaduto e allora ho usato il verde. Viene ancora più carino , no?

martedì 1 gennaio 2008

Terrina di trota salmonata

Dopo tanto tempo mi è ritornata in mente questa terrina che avevo inventato tempo fa: è stato come ritrovare un amico lontano e un po' dimenticato.
Ingredienti:

1 trota salmonata del peso di 7 hg abbondanti.
400 gr di zucca tagliata a cubetti di 1 cm di lato circa
200 gr di ricotta di mucca
50 gr di pecorino morbido in cubetti
2 albumi
alcune fettine di lardo di Colonnata tagliate molto sottili (70 gr circa in totale)
qualche rametto di rosmarino fresco
3 spicchi d’aglio
sale, pepe verde

Eviscerate la trota e tagliate la coda. Lavatela bene e salatela, dentro e fuori, poi farcitela con gli spicchi d’aglio tagliati a metà e tre rametti di rosmarino.
Ponetela sul piatto crisp e cuocetela con la funzione crisp per 10 minuti.
Aspettate che si intiepisca un po’, toglietele la pelle e ricavatene i filetti facendo attenzione che siano privi di spine.

Ponete i filetti in una ciotola insieme alla ricotta (che avrete leggermente salato), 2 albumi, un pizzico di sale e una buona macinata di pepe verde.
Con il frullatore ad immersione riducete tutto ad una purea. Ponete i cubetti di zucca in un solo strato sul piatto crisp dove avete cotto la trota (lasciate il grasso, togliete solo eventuali residui di pelle), salateli e cospargeteli di aghi di rosmarino tritati. Cuocete per 10 minuti.
Aspettate che intiepidiscano un po’ e poi versateli nella purea di pesce insieme ai dadini di pecorino. Mescolate bene.
Ora rivestite il fondo di una terrina di pirex, o porcellana, con le fettine di lardo, messe di traverso, leggermente discoste. Riempite la terrina con la purea di pesce, livellate e battete la pirofila sopra uno strofinaccio ripiegato, per far uscire l’aria e cospargete la superficie con una generosa macinata di pepe
verde.
Ponete la terrina su un altro piatto crisp (o sullo stesso ripulito) e cuocete con la funzione crisp per 10 minuti.
Aspettate che intiepidisca e poi capovolgetela su un piatto o vassoio da portata.
Togliete le fette di lardo e guarnite, al momento di servire, con qualche rametto di rosmarino fresco (magari fiorito) e dadini crudi di zucca.